Progetto ideato da Angelo Gioè, a cura di Maurizio Corrado.
Negli ultimi anni, la comunità scientifica ha usato il termine “Antropocene” per indicare il cambiamento che coinvolge tutto l’ambiente in cui noi Sapiens ci siamo sviluppati e che abbiamo modificato. È una parola che indica l’impatto degli esseri umani sul pianeta, e dà voce efficacemente alle verità, paure, dubbi, speranze e consapevolezze che sono inevitabili in questi tempi. Il passato che ricordiamo è finito, tutto ciò che ci circonda è diverso da prima, il presente è cambiato, e anche il futuro non è più quello di una volta. Improvvisamente le regole e gli scenari che abbiamo utilizzato finora sono diventati obsoleti. L’adesso è fatto di nuove e urgenti domande: Cosa possiamo fare? Quali saranno gli strumenti per il dopo? Quali sono gli scenari da aspettarsi? Quali gli argomenti da affrontare?
Tools For After Design è una mostra che fa il punto sull’innovazione della cultura del progetto in Italia con ca. 50 oggetti reali, immagini e filmati. Come sarà il design e l’architettura del dopo? Cosa deve fare il progetto ai tempi dell’Antropocene?
Tools For After Design propone soluzioni concrete per prevenire e affrontare gli scenari che l’Antropocene ci sta preparando. Il progettista è un visionario, ha il compito di immaginare il futuro.
La selezione comprende alcune proposte di ultima generazione, accuratamente selezionate, che rappresentano una risposta alle domande urgenti che pone il tema. Non solo prodotti ma anche prototipi, progetti, scenari e idee più all’avanguardia che tengono conto delle sfide della sostenibilità.
La mostra è divisa in quattro sezioni tematiche:
LYFE – USIAMO OGGETTI CON UN’ANIMA.
La ricerca scientifica sta aprendo orizzonti che mettono in discussione l’idea stessa di vita come l’abbiamo sempre considerata. Gli astrobiologi Stuart Barlett e Michael Wong hanno proposto una diversa definizione del concetto di vita, definendola lyfe, indicando come possano esistere molte diverse forme di vita, o meglio di lyfe, dotate di caratteristiche diverse. La nuova attenzione alle forme viventi si manifesta nel progetto con proposte che vedono protagonisti animali, forme antropomorfe, presenza di elementi vegetali, in sostanza oggetti “viventi”.
PALEO – SIAMO QUELLI CHE ERAVAMO, FATTI PER STARE FUORI E PER MUOVERCI.
Il contemporaneo è influenzato da un “paleoimmaginario” che, consciamente o inconsciamente, è l’eco di dinamiche che esistono da sempre. Gli storici lo chiamano Preistoria, gli ambientalisti Wilderness, i filosofi Utopia, è un sistema di visioni e idee che aiuta a pensare il contemporaneo. Noi siamo chi eravamo, fatti per muoverci e per stare fuori. Mobilità, leggerezza, manualità, ricerca dell’essenziale, materiali primari, comunità, racconto: le tracce di questa presenza visionaria sono ovunque e sono necessarie per sopravvivere al bordo di ogni mappa, per immaginare qualcosa al di là del muro.
TOOLS – IMMAGINARE CAMBIA IL REALE.
Tra le evocazioni più presenti nell’immaginario contemporaneo troviamo le idee di collasso, fine, estinzione della nostra specie, distruzione del nostro ambiente di vita. Queste evocazioni vengono confuse con la distruzione del pianeta. Tools For After lavora sull’idea di salvare tutti. C’è una capacità di homo sapiens che ci ha fatto superare collassi e crisi nel corso della nostra esistenza: essa è l’unica in grado di poterci salvare anche questa volta: si chiama immaginazione e ha a che fare con la possibilità di inventare altre soluzioni, strumenti, strategie. Immaginare cambia il reale. Immaginare è progettare. La domanda è semplice: quali saranno gli strumenti per il dopo?
MAPS – NO HAY CAMINO, HAY QUE CAMINAR.
Il cammino come pratica di conoscenza, di esplorazione della terra: la nostra evoluzione è iniziata dai piedi e continua nei nuovi scenari dell’Antropocene. Cammino come metafora dei diversi sentieri che ogni ricerca prende. Mappe come geografie dell’immaginario dove si incrociano sperimentazioni, visioni, pratiche di vita, proposte, un caleidoscopio di percorsi diversi che formano reti di vie possibili fino a far emergere mappe utili ad orientarsi nell’adesso.
Galleria San Stefano, Via San Stefano 22, 1504, Sofia;
13 – 26 febbraio 2025 (orari di apertura: dal martedì alla domenica dalle 11.00 alle 18.00) ingresso gratuito.
https://ilvelodimaya.eu/tools-for-after-il-design-italiano-per-il-futuro/