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Bernini e il Barocco romano: il linguaggio della modernità

Sarà inaugurata il 15 maggio prossimo presso la Galleria Nazionale di Sofia la mostra “Bernini e il Barocco romano: il linguaggio della modernità. Opere da Palazzo Chigi in Ariccia”, in collaborazione con la Galleria Nazionale di Sofia. Un’occasione unica per la Bulgaria per ammirare i capolavori dei più grandi artisti del Seicento romano, da Bernini a Baciccio, da Borgognone a Mola, e per riflettere sul significato che la lezione del Barocco ha ancora oggi in un mondo in continuo cambiamento.

L’Istituto Italiano di Cultura di Sofia ha il piacere di presentare la mostra “Bernini e il Barocco romano: il linguaggio della modernità. Opere da Palazzo Chigi in Ariccia”. Dal 15 maggio al 15 luglio troveranno posto presso la Galleria Nazionale di Sofia 58 opere d’arte legate a figure di rilievo del Barocco romano, da Bernini a Cavalier d’Arpino e Mattia Preti.

Il percorso della mostra ci conduce in un viaggio nell’immaginario figurativo del Seicento italiano, alla scoperta del suo linguaggio intenso e travolgente.

L’esposizione propone per la prima volta in Bulgaria un catalogo vario e completo dei generi e dei temi prediletti dalla committenza dell’epoca, dal ritratto e l’autoritratto, alla pittura paesaggistica, alle allegorie di sapore squisitamente classicistico fino a quello che viene definito “il Barocco trionfante” con le sue rappresentazioni religiose a metà strada tra l’intimismo contemplativo e la potenza del dramma di Cristo, senza trascurare incisioni e vedute della città di Ariccia.

Grazie alle opere esposte è possibile ammirare il genio di Giovan Lorenzo Bernini, considerato la massima espressione dell’arte del suo tempo: artista poliedrico, scultore, pittore, scenografo e commediografo, ha indagato campi sempre nuovi e diversi alla ricerca di un suo linguaggio espressivo, che è poi diventato lingua universale del Barocco. La mostra presenta un Bernini inedito o poco conosciuto, concentrandosi sulla sua figura di pittore e di progettista. Accanto a lui, esposti anche i capolavori dei numerosi artisti confluiti a Roma proprio grazie alla spinta creativa del Bernini, catalizzatore di energie e genialità diverse. Grazie alla collezione custodita presso Palazzo Chigi in Ariccia e ora in mostra a Sofia, possiamo ammirare le opere di Momper, del Baciccio, del Cavalier d’Arpino, di Giacinto Gimignani, del Borgognone e di molti altri.

In occasione del semestre bulgaro di Presidenza Europea, la mostra ci invita a riflettere sull’importanza della comunicazione, fulcro dell’arte barocca che, grazie a connotati del tutto nuovi per l’epoca, ha rivoluzionato l’estetica e la divulgazione artistica. La collezione esposta offre ai visitatori l’opportunità di apprezzare questo stile nella complessità del suo fascino viscerale e della sua innegabile originalità. Una serie di incontri con esperti, in programma per tutta la durata della mostra, porrà in evidenza il parallelo tra la società del Seicento e quella odierna.

Il 15 maggio alle ore 18.00 inaugureranno la mostra S.E. l’Ambasciatore d’Italia in Bulgaria Stefano Baldi, la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Sofia, la dott.ssa Luigina Peddi, la direttrice della Galleria Nazionale Slava Ivanova, insieme al curatore il prof. Francesco Petrucci.

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura di Sofia
  • In collaborazione con: Galleria Nazionale