La mostra retrospettiva segue il percorso di dipinti, temi, progetti. Lasciamo al giudizio del visitatore dare un senso alle idee e alla professione del pittore, la stessa come quella del mio bisnonno Ivan Zograf di Kocherinovo.
Alzek Misheff
Il grande “ritorno” dell’artista in patria è stato organizzato in occasione del suo ottantesimo compleanno. Oltre 140 opere d’arte sono esposte in 13 sale al Palazzo. Il progetto è realizzato dalla Galleria Nazionale, dall’Istituto Italiano di Cultura – Sofia e dalla “Doma” Fondazione d’arte. Ivo Milev e Boryana Valchanova sono i curatori.
Alzek Misheff, bulgaro di nascita e italiano di adozione, è una specie di leggenda tra i suoi colleghi in Bulgaria. Discendente di un’antica stirpe di iconografi e laureato all’Accademia delle Belle Arti di Sofia, lasciò la sua patria all’inizio degli anni ’70, creandosi una notevole carriera internazionale. Grazie alla sua famosa performance, “Nuotando attraverso l’Oceano Atlantico” (1979-1982), la sua biografia fu stata abbellita dalla diceria che fosse sfuggito al regime nuotando e si forma il mito dell’eroico pittore che fece l’impossibile in nome della libertà creativa.
Pittore, artista concettuale, performer, sperimentatore, avanguardista, musicista, conferenziere… In questa mostra Alzek Misheff presenta il suo volo creativo, ponendoci in una situazione pressoché ineguagliabile: non solo per il mix delle sue realizzazioni nella loro ampia dimensione artistica e manifestazioni su larga scala di spirito d’avanguardia, dove la pittura occupa ancora un posto speciale. In un periodo estremamente breve, lui divenne un nome noto, occupando un posto degno e godendo di popolarità nei circoli artistici dell’Occidente. Nel lontano 1976, Misheff è stato incluso nel libro “Europa – America: le varie avanguardie” di Achille Bonito Oliva, che presentava le opere dei più importanti 30 artisti europei e 30 americani.
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